Una delle immagini più romantiche del gatto lo vede intento in una passeggiata sui tetti delle case, al chiaro di luna. Un quadretto suggestivo, che però riflette una ben determinata caratteristica tipica di ogni micio: l’amore per i posti elevati.
Tetti, cornicioni, alberi, davanzali ma anche automobili, staccionate, bidoni della pattumiera, armadi, cassettoni, tavoli, tutto sembra andare bene al gatto perché sia ad una certa altezza da terra. Chi vive con un micio conosce alla perfezione questa sua piccola mania. A volte infatti capita di non riuscire a trovarlo, di essere quasi sull’orlo della disperazione e di scoprire poi che ci stava osservando da tempo dall’alto dell’armadio, con aria perplessa.
Non appena ne ha la possibilità, il micio cerca sempre di raggiungere luoghi elevati, anche ricorrendo ad acrobazie da funambolo. Per un certo periodo la mia gatta Butterfly si era messa in testa di andare a sonnecchiare su un vecchio noce, al centro di una biforcazione tra due grandi rami. Ma per raggiungere quel punto, che era alto circa cinque metri da terra, era costretta a compiere un tragitto lungo e difficile. Prima si arrampicava su un olmo e arrivava ai rami più sottili. Qui, in precario equilibrio, raggiungeva il tetto della legnaia. Lo percorreva tutto e quindi spiccava un balzo di quasi un metro per arrivare a destinazione. Un altro po’ di arrampicata ed ecco il suo posticino preferito. Con l’aiuto di una scala ho scoperto da quella postazione poteva tenere sotto controllo il vicino campo di erba medica, al di là della recinzione, da cui spesso era sbucato un grosso gatto bianco, responsabile evidentemente di una invasione territoriale. Ho pensato quindi, che questa può essere una delle ragioni per cui i gatti amano stare in alto, proprio per controllare quello che considerano il loro territorio. Un’altra ragione può essere la caccia. Se osserviamo un micio intento a fare la posta ad una piccola preda, ci accorgeremo che per lui, le postazioni elevate sono punti ideali per balzare su qualche sventurata lucertola o uccellino. Infine, se teniamo conto anche della naturale riservatezza del nostro piccolo amico, risulta molto facile capire come mai i luoghi ad una certa altezza, che garantiscono la sua privacy e lo tengono lontano dai pericoli, siano i suoi preferiti.
Ci sono situazioni però, in cui il gatto dimostra di voler saltare su tavoli o mobili di casa al solo scopo di comunicare meglio con noi. Gran parte del suo modo di “parlare” infatti avviene attraverso il muso, con il movimento di occhi, orecchie e baffi e perciò se ha la possibilità di arrivare all’altezza del nostro viso, e quindi di mettere il musetto vicino al “nostro”, non se la fa scappare. Quando le mie gatte vogliono salutarmi, saltano sulla scrivania dove sto lavorando e mi guardano diritto in faccia. Poi eseguono tutto il repertorio mimico adatto: socchiudono gli occhi per farmi capire che non sono arrabbiare, inarcano la schiena, sollevano la coda e strofinano il muso sui lati del mio viso, facendo le fusa. Una “chiacchierata” di questo tipo non sarebbe potuta avvenire se fossero rimaste a terra e loro volevano essere sicure di essere ben comprese. La prossima volta che il nostro micio salterà sulla credenza della cucina perciò, non sgridiamolo perché sarebbe come attestare che non abbiamo nessun desiderio di parlare con lui. Invece, accontentiamolo e, se proprio vogliamo farlo felice, mettiamogli anche la ciotola della sua pappa su un posto elevato lontano dal pavimento, perché possa mangiare in tutta tranquillità.
Roberto Allegri