Amicizie incredibili
Ricordo le vacanze passate l’anno scorso in Spagna. Tra il riposo e il sole, ho fatto anche amicizia con una coppia di gatti randagi che si aggiravano affamati tra le siepi dell’albergo. Una gatta e il suo piccolo di qualche mese.
Probabilmente erano stati abbandonati e anche maltrattati, visto che avevano perso la fiducia nelle persone. Erano perciò tutti e due aggressivi e prudenti. Ma io ho preso per mano la pazienza e, facendo tutto di nascosto dagli altri ospiti dell’albergo per non attirare l’attenzione, ho cominciato a portare loro cibo umido e croccantini. I due gatti facevano molta pena: non sapevano neppure mangiare da una ciotola perché in vita loro non ne avevano mai vista una. Nel giro di qualche giorno siamo diventati amici. Sempre conservando una certa riservatezza, si sono lasciati avvicinare e mi hanno anche permesso di accarezzarli.
Ho voluto raccontare questo aneddoto per ribadire un concetto: i gatti sono animali che amano fare conoscenza e dare la loro amicizia. Anche se nei proverbi li si dipinge spesso come animali solitari che agiscono solo per interesse personale, in realtà sono sociali e spesso offrono la loro compagnia senza pretendere nulla in cambio. Ecco perché a volte si viene a conoscenza di storie bellissime di mici che diventano compagni inseparabili di altri animali molto diversi da loro. Storie come quella che si è svolta in Oregon, nel Nordamerica. Il Wildife Images è un famoso centro protezionistico che si prefigge di conservare e di riabilitare gli animali tipici di quelle foreste e in pericolo di estinzione, come i cervi, i lupi e gli orsi grizzly. Ma nel Wildlife Images si è svolta anche la straordinaria storia d’amore tra un enorme orso bruno e un piccolo gatto tigrato.
Tutto è avvenuto qualche anno fa. Griz, un enorme orso di quasi 300 chili, aveva aspettato con ansia il momento del pasto. Era una bella giornata di sole, durante la notte aveva piovuto, l’aria era frizzante e Griz aveva molto appetito. Aveva già annusato il familiare odore dei guardiani del parco e anche quello invitante di una grossa ciotola piena di pezzi di pollo. Il suo stomaco aveva brontolato rumorosamente per la fame.
Gli inservienti sistemarono il cibo oltre la recinzione e poi si allontanarono piuttosto velocemente. In genere Griz non era pericoloso, ma quando si trattava del pasto diventava irascibile. Non gradiva che nessuno gli stesse vicino mentre mangiava.
All’improvviso, non si sa da dove, comparve nel recinto un gattino tigrato. Era pelle e ossa, bagnato fradicio, e miagolava con insistenza. Sotto gli occhi atterriti dei guardiani si diresse deciso verso l’orso. Ormai era solo questione di istanti, si dissero, e poi Griz lo avrebbe visto. Per il micetto non c’era più nulla da fare.
L’orso si accorse della sua presenza e, sollevato il muso dalla ciotola, fissò l’intruso. Il gattino si bloccò. Tra i due meno di un metro. Poi accadde l’inaspettato.
Griz addentò un pezzo di pollo e con delicatezza lo mise davanti al gattino che, affamato, vi si gettò sopra con voracità. Rimasero lì, uno vicino all’altro, a mangiare tranquilli. I guardiani non credevano ai loro occhi. Corsero a chiamare il direttore e quando tornarono al recinto Griz aveva finito il pasto e se ne stava sdraiato al sole. Tra le sue zampe, intento a lisciarsi il pelo, il piccolo gattino. Ogni tanto, facendo sonoramente le fusa, si strusciava contro la pelliccia del suo nuovo, gigantesco amico.
Da allora sono inseparabili.
ROBERTO ALLEGRI