I denti del gatto.
Una questione di denti
Ho incontrato un amico veterinario che non vedevo da un po’. Usciva dal suo ambulatorio con una mano fasciata e quando gli ho chiesto che cosa era successo mi ha detto: <<E’ stato un gatto persiano un po’ scontroso. Mi ha lacerato il polso con un morso.>> Ho pensato che deve essere stato davvero molto doloroso.
Spesso lo dimentichiamo, ma anche i gatti mordono e lo fanno seriamente. In genere pensiamo che i morsi siano “roba da cani” e i mici preferiscano invece usare gli artigli ma basta osservare con attenzione la dentatura del nostro piccolo amico per renderci conto che le cose non stanno così. I suoi denti sono quelli di un predatore, uguali in tutto e per tutto a quelli di una tigre e diversi solo per dimensioni. Rappresentano quindi una vera e propria arma letale.
Un gatto possiede trenta denti: dodici piccoli incisivi, otto premolari, sei molari e quattro canini lunghi e affilati. Gli incisivi sono veramente minuti e servono, insieme alla lingua, per raschiare le ossa delle prede. I premolari e i molari, che non sono piatti ma taglienti come dei rasoi, servono per sminuzzare il cibo ed ecco spiegato perché i gatti, quando mangiano la carne, la afferrano sempre a lato della bocca.
I quattro canini rappresentano invece un discorso a parte perché sono un prodigio di ingegneria. Lunghi, appuntiti, taglienti e molto robusti sono anche riccamente innervati e questo ne fa degli organi di senso specializzati. Con i canini, il gatto “sente” e perciò il suo morso è precisissimo. E’ stato scoperto che i canini permettono, ad un micio che balza su di un topo, di individuare il punto esatto in cui mordere per uccidere la preda all’istante. I ricercatori hanno calcolato che il morso di un gatto lascia alla preda una sola possibilità di scampo su un milione.
Tenuto conto di tutto questo è facile capire come quel mio amico veterinario sia costretto ad andare in giro con la mano fasciata. I gatti graffiano per difendersi e per tenere alla larga i malintenzionati. Ma quando passano sul serio alle vie di fatto allora usano i denti e in quel caso sono guai.
I muscoli masticatori sono estremamente potenti e riescono ad imprimere ai denti una gran forza, la forza che i gatti usano per rompere le ossa delle prede uccise. Una simile “attrezzatura” necessita però di cure quotidiane. I gatti che vivono allo stato selvatico puliscono i propri denti e li mantengono in forma masticando le ossa e le cartilagini, i tendini e la pelle degli animaletti che uccidono. Ma i mici cittadini, che mangiano quasi sempre cibi morbidi come quelli delle scatolette, non lo possono fare e i loro denti finiscono con il ricoprirsi di tartaro. Oltre all’alito cattivo e all’indebolimento dei denti stessi, il tartaro può anche causare delle infezioni e i batteri generati possono finire nel sangue, arrivare al cuore, e provocare malanni cardiaci.
E allora cosa fare? Si dovrebbe spazzolare i denti al proprio animale diverse volte alla settimana usando appositi prodotti. Nei negozi specializzati sono in vendita anche degli spazzolini, dei ditali di gomma abrasivi che si infilano su di un dito e che poi vanno passati sui denti del gatto insieme a un particolare dentifricio. Ma, chiunque abbia provato a mettere in pratica l’operazione, sa bene come sia molto difficile che il gatto si dimostri d’accordo. Il più delle volte risulta impossibile costringerlo a sottoporsi alla pulizia e l’unica cosa da fare è ricorrere al veterinario. Attenzione però, la pulizia del tartaro ad opera del dottore va fatto solo nei casi davvero gravi. Altrimenti è bene abituare il micio a mangiare del cibo secco che lo aiuta a tenere la dentatura in buono stato. Ci sono anche dei croccantini particolarmente porosi studiati apposta per gatti con denti sporchi.
ROBERTO ALLEGRI