Un super eroe di nome gatto
Abituati a dividere con il gatto le giornate,
proprio come fosse un membro della famiglia, diamo per scontati
alcuni suoi comportamenti e ci dimentichiamo che, per certi
aspetti, il nostro micio ha dei “super poteri”, proprio come i personaggi dei fumetti. Possiede particolari “strumenti” che gli permettono di fare cose incredibili. Come un perfetto “guerriero ninja”, ad esempio, può lanciarsi da grandi altezze senza farsi male, può percepire gli ostacoli nel buio più completo, può rimanere sospeso in equilibrio su superfici scivolose e camminare senza fare il minimo rumore.
Muoversi nell’oscurità per lui non rappresenta un problema.
Anzi, la sua capacità di spostarsi al buio è diventata proverbiale. Basti pensare che gli antichi egizi indicavano il gatto col termine “mau”, che significa “vedere”; e che durante la Seconda Guerra Mondiale il pilota della RAF John Cunningham venne soprannominato proprio “occhio di gatto” per il numero di aerei nemici abbattuti in voli notturni. Gli occhi del micio sono circa sei volte più sensibili alla luce dei nostri. Questo è possibile perché dietro alla retina si trova un tessuto speciale, il “tapetum lucidum”, che amplifica ogni piccolo barlume di luce anche di 50 volte. Così è sufficiente la luce che filtra dalla finestra per permettere al nostro piccolo amico di perlustrare interamente la casa mentre noi siamo addormentati. Inoltre i suoi baffi, che si chiamano vibrisse, sono organi di senso altamente specializzati e riescono a captare i cambiamenti che gli oggetti provocano nelle correnti d’aria. Funzionano come un sonar e quindi anche ad occhi chiusi, il gatto ha una “mappa” precisa dell’ambiente che lo circonda.
Un altro “super potere” del gatto è il passo felpato. Il micio riesce a camminare e a correre senza fare il benchè minimo suono. Per questo capita spesso di trovarcelo improvvisamente alle spalle senza averlo sentito arrivare. Il suo incedere silenzioso è addirittura leggendario. Nella mitologia nordica infatti, si narra che i nani, per imprigionare il perfido dio Loki, costruirono una corda resistentissima utilizzando “rumore di passi di gatto”. E ne usarono una quantità talmente grande da esaurirlo tutto quanto.
Il segreto sta nelle zampe, o meglio sotto di esse. I cuscinetti carnosi infatti ovattano ogni movimento e forniscono anche la massima aderenza: rappresentano l’equivalente degli scarponi da roccia per un alpinista. Grazie a loro il gatto può camminare sui rami, sui tetti e sui cornicioni delle case, anche quando queste superfici sono bagnate e rese scivolose dalla pioggia. I cuscinetti poi attutiscono le cadute e sono anche un sofisticato organo di senso: sono ricchi di terminazioni nervose e riescono a percepire il caldo, il freddo, le asperità del suolo e addirittura le vibrazioni prodotte sul terreno.
Ma le incredibili risorse del gatto non solo però solo di tipo fisico. Non dobbiamo infatti dimenticare che possiede anche un’intelligenza tra le più fini. Il suo cervello sempre in ebollizione, è molto simile al nostro in quanto a funzionalità e struttura. Abbiamo prova della sua intelligenza tutti i giorni e la sua instancabili curiosità ne è la manifestazione più chiara: non accade nulla in casa che il gatto non controlli e esamini. Andrew Lang, illustre letterato inglese dell’Ottocento, esperto di gatti, scrisse: “I gatti pensano moltissimo: guidano treni di ragionamento”.
Muoversi nell’oscurità per lui non rappresenta un problema.
Anzi, la sua capacità di spostarsi al buio è diventata proverbiale. Basti pensare che gli antichi egizi indicavano il gatto col termine “mau”, che significa “vedere”; e che durante la Seconda Guerra Mondiale il pilota della RAF John Cunningham venne soprannominato proprio “occhio di gatto” per il numero di aerei nemici abbattuti in voli notturni. Gli occhi del micio sono circa sei volte più sensibili alla luce dei nostri. Questo è possibile perché dietro alla retina si trova un tessuto speciale, il “tapetum lucidum”, che amplifica ogni piccolo barlume di luce anche di 50 volte. Così è sufficiente la luce che filtra dalla finestra per permettere al nostro piccolo amico di perlustrare interamente la casa mentre noi siamo addormentati. Inoltre i suoi baffi, che si chiamano vibrisse, sono organi di senso altamente specializzati e riescono a captare i cambiamenti che gli oggetti provocano nelle correnti d’aria. Funzionano come un sonar e quindi anche ad occhi chiusi, il gatto ha una “mappa” precisa dell’ambiente che lo circonda.
Un altro “super potere” del gatto è il passo felpato. Il micio riesce a camminare e a correre senza fare il benchè minimo suono. Per questo capita spesso di trovarcelo improvvisamente alle spalle senza averlo sentito arrivare. Il suo incedere silenzioso è addirittura leggendario. Nella mitologia nordica infatti, si narra che i nani, per imprigionare il perfido dio Loki, costruirono una corda resistentissima utilizzando “rumore di passi di gatto”. E ne usarono una quantità talmente grande da esaurirlo tutto quanto.
Il segreto sta nelle zampe, o meglio sotto di esse. I cuscinetti carnosi infatti ovattano ogni movimento e forniscono anche la massima aderenza: rappresentano l’equivalente degli scarponi da roccia per un alpinista. Grazie a loro il gatto può camminare sui rami, sui tetti e sui cornicioni delle case, anche quando queste superfici sono bagnate e rese scivolose dalla pioggia. I cuscinetti poi attutiscono le cadute e sono anche un sofisticato organo di senso: sono ricchi di terminazioni nervose e riescono a percepire il caldo, il freddo, le asperità del suolo e addirittura le vibrazioni prodotte sul terreno.
Ma le incredibili risorse del gatto non solo però solo di tipo fisico. Non dobbiamo infatti dimenticare che possiede anche un’intelligenza tra le più fini. Il suo cervello sempre in ebollizione, è molto simile al nostro in quanto a funzionalità e struttura. Abbiamo prova della sua intelligenza tutti i giorni e la sua instancabili curiosità ne è la manifestazione più chiara: non accade nulla in casa che il gatto non controlli e esamini. Andrew Lang, illustre letterato inglese dell’Ottocento, esperto di gatti, scrisse: “I gatti pensano moltissimo: guidano treni di ragionamento”.
ROBERTO ALLEGRI