I gatti del presidente Coolidge.
Non si sa per reale affetto o per motivi di immagine, ma quasi tutti i presidenti americani possiedono degli animali, un cane e soprattutto un gatto, e si fanno spesso riprendere o fotografare con loro. Forse, il motivo di questo, sta anche nella grande affinità che le persone di successo con incarichi di responsabilità dimostrano di possedere verso i gatti, come è stato dimostrato da numerose ricerche universitarie.
Comunque sia, molti presidenti americani sono passati alla storia, oltre che per il loro operato, anche pechè erano dei “gattari” sfegatati come Abraham Lincoln, Theodore Roosevelt o John Kennedy. Forse uno dei più eccentrici amante dei gatti della Casa Bianca fu il repubblicano Calvin Coolidge, presidente USA dal 1923 al 1929. La sua passione per gli animali è diventata leggendaria. Pare infatti che avesse trasformato la Casa Bianca in una specie di zoo. Era tremendamente affezionato ad un ippopotamo pigmeo, un orso grizzly, un asino a cui aveva dato il nome di Ebeneezer come il protagonista del romanzo di Dickens, un’oca e un persino una femmina procione che aveva chiamato Rebecca. Il procione aveva l’onore di restare comodamente appoggiato sulle spalle del presidente quando Coolidge faceva la quotidiana passeggiata per il giardino.
I preferiti del presidente però erano i gatti. Ne aveva tre e si chiamavano Blackie, Tiger e Bounder. Furono i protagonisti di parecchie evventure, soprattutto Tiger. Un giorno il micio trovò la porta aperta e dal momento che nessuno lo stava controllando, ne approffittò per scappare. In un istante sparì, spinto dalla curiosità si era messo in testa di ispezionare il mondo oltre il giardino di casa. Il presidente Coolidge si disperò come se avesse perso un familiare. Preoccupatissimo per la salute del suo micio diramò per radio un appello disperato, supplicando i cittadini di Washington di dargli una mano nel ritrovare il gatto. Alla fine Tiger venne riportato sano e salvoa casa.
Ci fu però un’occasione in cui, per colpa di un gatto, si sfiorò l’incidente diplomatico. Durante una colazione con alcuni ospiti importanti, Coolidge versò il caffè dalla tazza in un piattino e vi aggiunse un po’ di latte e dello zucchero. Pensando che quello fosse il modo un po’ originale del presidente di bere il caffè, gli ospiti lo imitarono, anche se un po’ a disagio. Presero la tazza e versarono il contenuto nel piattino. Coolidge allora li guardò sorpreso e divertito. Poi, scuotendo la testa, afferrò il piattino con il caffè e lo mise delicatamente a terra. Quello non era una sua bizzarria ma soltanto la colazione del suo adorato Tiger.
Coolidge era anche molto affezionato ai suoi tre canarini, Nip, Tuck e Caruso. Il giornalista del “Washington Post” Bascom Timmons andava spesso alla Casa Bianca a trovare Coolidge, di cui era diventato un po’ il confidente, e ogni volta portava con sé il gatto Timmie. Pare che Timmie avesse stretto una forte e tenera amicizia con il canarino Caruso. Quando il giornalista e il gatto erano entrati in casa, Coolidge apriva la gabbietta del canarino e questo volava subito incontro al micio. Poi si metteva a zampettargli sulla schiena, cantando a squarciagola, e Timmie se ne stava mollemente sdraiato, facendo le fusa. L’amore tra i due era così forte che alla fine del suo mandato, il Presidente regalò al giornalista, e al gatto Timmie, il suo piccolo canarino.
ROBERTO ALLEGRI