indice

Come curare le punture di insetti

Il gatto: i pericoli di primavera .

Come fare se il gatto viene punto da un insetto

Quest’anno la primavera appare pigra. La nuova stagione tarda ad arrivare, l’aria è ancora fredda, gli alberi ancora spogli. Il cambiamento però è in atto, il gatto ce lo dice perché ha iniziato a perdere il pelo invernale. E se appare il sole, i campi si popolano come per incanto di api, farfalle e altri insetti in cerca di fiori.

Voli e ronzii però catturano l’attenzione del micio che entra immediatamente nella parte del cacciatore. Eccolo che ha puntato un’ape intenta sui fiori del rosmarino: si fa piatto a terra, muove solo la coda, a scatti, e i baffi sono tutti rivolti in avanti. Gli occhi sono grandi, attenti e fissano la preda. Un fremito lungo tutti i muscoli in tensione, un ultimo istante e poi lo scatto. Si tratta di un gioco divertente più che di una reale necessità di caccia, non è certo la fame che spinge il gatto a balzare sulle api o le vespe. Ma è un gioco che può avere conseguenze spiacevoli.

Spesso infatti il micio dimostra di non saper distinguere gli insetti che possono pungere da quelli innocui. Impara solo con l’esperienza e quindi dopo essere stato punto diverse volte. Solo che, in certi casi, una puntura di vespa o di calabrone può dare seri problemi. La zona più delicata è il muso dove il pelo è in genere più rado e offre quindi minore protezione. Labbra e naso sono i punti dove facilmente il gatto viene colpito. Dal momento che la maggior parte delle punture di insetto provoca subito dolore e un gonfiore localizzato, è abbastanza immediato capire che cosa è successo: sarà il micio a dircelo grattandosi o scotendo la parte colpita. Allora dobbiamo intervenire.

Prima di tutto localizziamo la puntura e vediamo se è possibile estrarre il pungiglione, che in molti casi resta conficcato nella pelle. E’ utile aiutarsi con una lente di ingrandimento. Una volta trovato il pungiglione, estraiamolo usando una pinzetta. Ci sono poi diversi rimedi per alleviare il dolore di una puntura di insetto, rimedi che si possono applicare benissimo anche alle persone. Ad esempio possiamo prontamente strofinare la puntura con un cubetto di ghiaccio oppure con un batuffolo di cotone imbevuto di ammoniaca. Paolo Trampolini, il noto erborista che si occupa anche di fitoterapia per gli animali, consiglia applicare dell’aloe vera per ridurre il dolore e accelerare la guarigione. L’aloe infatti veniva usata fin dal 1700 a.C. come antidolorifico ed è da sempre nota anche come “pianta del pronto soccorso”: ha la capacità di produrre una gelatina che sigilla la puntura dell’insetto, la protegge, la disinfetta e la fa cicatrizzare. Un altro rimedio consiste nell’applicare sulla parte colpita un impasto di bicarbonato e di acqua, in quanto l’alcalinità del bicarbonato allevia il dolore e il prurito. Oppure si può ricorrere al “latte di magnesia”, che si trova in farmacia. Un rimedio “culinario” viene dal dottor Larry Thompson, veterinario della Cornell University di Ithaca (New York). Secondo lui i preparati che si usano per intenerire la carne contengono enzimi che riducono il veleno della puntura, riducendo l’irritazione. Consiglia di formare un impasto con questi preparati e acqua e di applicarlo poi come fosse una pomata sulla zona colpita.

Una puntura di insetto diventa davvero pericolosa per il micio se l’animale è allergico al veleno degli insetti, come capita anche ad alcune persone. In questo caso può subentrare uno shock anafilattico. E risulta molto pericoloso anche il caso in cui l’animale viene punto in bocca: il gonfiarsi della lingua o della mucosa può impedire la respirazione. Per questo è bene tenere sotto attenta osservazione il nostro animale: se vediamo che le cose peggiorano si deve subito correre dal veterinario.

ROBERTO ALLEGRI

indice consigli

Torna a inizio pagina