LE UNGHIE DEL GATTO
METTE LA FIRMA FACENDOSI LE UNGHIE
Il micio si sveglia dal suo riposino pomeridiano. Eccolo mentre si stira pigramente, si mette a sedere e scoppia in uno sbadiglio. Poi si dirige con fare sicuro verso il divano, si aggrappa con le zampe anteriori allo schienale e comincia a graffiare e tirare con forza. A questo punto arriva puntuale l’urlo della sua padrona.
E’ una scena che si verifica spesso, al punto che, per verificare se in una casa vive un gatto, a volte è sufficiente guardare in che condizioni sono divani e poltrone. Non si deve pensare però che il nostro piccolo amico agisca così per cattiveria, per farci un dispetto. E’ semplicemente il suo modo per comunicare al mondo intero che quella è la sua casa, che quel posto, con tutti gli abitanti che ci vivono, è di sua proprietà.
Quello di “farsi le unghie” è un comportamento innato. E’ il sistema che il gatto usa per marcare il territorio, un po’ come facciamo noi quando appendiamo un cartello con sopra scritto: “Proprietà Privata. Vietato l’accesso”. Graffiando un mobile, un tappeto, oppure la corteccia di un albero del giardino, il micio non lascia solo una “firma” ben visibile, ma anche una traccia odorosa inconfondibile. Sotto le zampine infatti, tra i cuscinetti carnosi, ci sono alcune ghiandole che depositano un odore personalissimo, troppo fine perché noi possiamo percepirlo, ma che per l’olfatto dei gatti equivale ad una carta di identità. In quel lievissimo profumo sono contenute preziose informazioni per gli eventuali intrusi felini: quanti anni ha il gatto che l’ha lasciato, di che sesso è, se è in forma oppure se è malato.
La sua operazione di marcatura è anche un modo per fare la “manicure”, eliminando lo strato superficiale vecchio degli artigli e mantenendoli così sempre efficienti. Ed è anche un’ottima seduta di ginnastica, che allunga e ossigena i muscoli e irrobustisce le zampe.
Il guaio è che spesso le attenzioni del gatto sono rivolte prevalentemente a mobili e divani, cosa che attira le ire dei suoi padroni. Alcuni di questi, dimostrando un cinismo e una crudeltà spaventosi, per salvare il loro mobilio, portano la bestiola dal veterinario perché gli asporti gli artigli. Ma è una vera barbarie, da condannare senza pietà. Si tratta infatti di uno degli interventi chirurgici più dolorosi che esistano. Per togliere gli artigli è necessario amputare anche la punta delle falangi e nonostante gli antidolorifici il gatto soffre in maniera terribile. Privato in questo modo delle sue armi, il gatto è condannato ad essere un handicappato a vita. Non può più arrampicarsi, cacciare, stare in equilibrio sui rami degli alberi, difendersi se attaccato. Diventa frustrato, vittima di turbe psicologiche che distruggono il suo carattere.
Dobbiamo sempre ricordare che se decidiamo di vivere con un gatto, questo non deve essere considerato un ospite nella nostra casa, ma un membro effettivo della famiglia. Va perciò rispettato, soprattutto quando mette in atto quei comportamenti che fanno parte della sua natura. Non si può e non si deve impedire al gatto di farsi le unghie: significa soffocare la sua personalità.
Per risolvere il problema dei mobili graffiati si può allora utilizzare un apposito “grattatoio”, in vendita in tutti i negozi di animali. Si tratta di un paletto ricoperto di tessuto per tappeto o di corda, che il micio può graffiare a suo piacimento. Ma attenzione, è fondamentale dove lo si posiziona. Il gatto infatti ama farsi le unghie in posti ben visibili, dove il passaggio è maggiore e dove le persone, o eventuali altri felini, possano vedere bene la sua firma. Per questo il grattatoio va messo in punti strategici, molto frequentati, come le vicinanze dell’ingresso o davanti alla porta della cucina. Facendo qualche tentativo, si riesce a capire quale è il punto che il micio preferisce evidenziare.
Anche se sembra incredibile, esistono persone che, per salvare il mobilio di casa dalle attenzioni del gatto, lo portano dal veterinario perchè gli asporti chirurgicamente gli artigli.
Queste persone farebbero bene a prenotare una visita da uno psicanalista oppure a comprare un elettrodomestico invece di un animale.
L'esportazione degli artigli, oltre ad essere un operazione molto dolorosa, trasforma il gatto in un handicappato: senza unghie non può più cacciare, arrampicarsi o difendersi.
Per salvare un divano o una sedia, si rovina per sempre un bellissimo animale.
Roberto Allegri
GRAFFIARE GLI OGGETTI
I gatti amano "farsi le unghie", cioè graffiare con grande trasporto e vera felicità oggetti e mobili.
Fa parte del loro naturale comportamento poiché, grazie a questa operazione, riescono a rimuovere gli strati superficiali e vecchi degli artigli per permettere lo sviluppo di quelli nuovi.
Il graffiare ha anche lo scopo di affilare le unghie rendendole più taglienti e di strappare periodicamente quelle esterne consumate o rovinate.
Inoltre il graffiare con gli arti anteriori esercita non solo i muscoli delle zampe ma anche quelli adiacenti alla colonna vertebrale.
L'affilarsi le unghie va considerato un comportamento sano e naturale. Molti gatti si affilano le unghie sugli alberi perché costituiscono oggetti bene evidenti nell'ambiente; graffiando ripetutamente lo stesso tronco ogni gatto segnala il proprio territorio agli altri. Questo comportamento serve anche a spargere le secrezioni prodotte dalle ghiandole dei cuscinetti plantari delle zampe. L'odore che viene lasciato in questo modo, é un segno riconoscibile dagli altri animali e fornisce uno stimolo per attrarre il gatto nello stesso posto.
Non dimenticate poi che i graffi vengono utilizzati, assieme alle segnalazioni olfattive, per delimitare il territorio.
TAGLIAMO LE UNGHIE AL GATTO
Se il nostro gatto vive in casa dobbiamo tagliargli le unghie regolarmente per evitare che crescano troppo.
Tagliare le unghie al gatto è utile perché così facendo riduciamo la sua voglia di distruggere tutto ciò che risulta a portata di zampa e rende meno problematico giocare ed interagire con il nostro amico felino. La cosa più difficile è convincere il gatto a sottoporsi a questo trattamento. Manipoliamo il gatto quando è rilassato o addormentato. Possiamo utilizzare un normale taglia unghie che abbiamo in casa o comprare l'apposito taglia unghie che vendono nei negozi di animali.
Per tagliare l’unghia dobbiamo premere dolcemente sul polpastrello della zampa fino a farla uscire completamente; al centro è visibile il vaso sanguigno come un’area rosa. Il taglia unghie va tenuto in modo che la punta dell’unghia resti in verticale tra le due lame
Posizioniamo il taglia unghie sulla punta dell’unghia, evitando l’area rosa e tagliamo con un colpo secco. Attenzione: tagliare l’area rosa risulta molto doloroso per il gatto e potrebbe provocare una piccola emorragia.
L’operazione se ben fatta, invece, non è assolutamente dolorosa, e il gatto non si renderà conto di nulla. Lodiamo sempre il gatto durante e dopo questa "manicure".
INSEGNIAMOGLI A NON GRAFFIARE
Il nostro gatto ha scelto come passatempo preferito quello di graffiare la poltrona migliore o i preziosi mobili dell'ottocento? niente paura, esiste un metodo per convincerlo che il "tiragraffi" è l'oggetto più piacevole in cui affondare ed affilare gli artigli!
Ma quali sono i fattori che attirano i gatti a graffiare in punti specifici della casa? L'animale ha una forte tendenza innata a stabilire almeno una zona di marcatura del territorio, preferibilmente un oggetto verticale bene evidente e di materiale particolare( canapa e fibre longitudinali sono irresistibili). Spesso sceglie l'angolo di una poltrona o di un divano che spicca nella stanza ed è quindi ben visibile. Per indurre un gatto a scegliere fin dall'inizio, per affilarsi le unghie, una zona che vada bene anche al proprietario bisogna tenere conto: che gli oggetti sporgenti sono di solito preferiti agli altri, che il materiale di cui l'oggetto è composto influisce sulla scelta ed infine che l'animale incomincia a graffiare un oggetto e successivamente persiste nella sua scelta perché è attratto dall'odore lasciato precedentemente.
Dissuadiamolo subito dall'uso di tendaggi e suppellettili varie per affilarsi le unghie.
Se impara non smette più e non riuscirà mai a capire perché non gradite questo suo comportamento ( per lui è assolutamente naturale,come lisciarsi il pelo o mangiare).
Mettetegli a "portata di zampa" un grattatoio,mostrandogli cosa deve fare:portatelo vicino e fategliene grattare la superficie.
All'inizio lo prenderà per un gioco divertente e se riuscirete a essere sufficientemente costanti e ripetitivi finirà per abituarsi presto all'oggetto e lo userà abitualmente.
Nei casi più difficili potreste usare deterrenti ogni volta che cercherà di graffiare qualcos'altro o punirlo con un secco "No!".
Se abbiamo un gatto adulto per distoglierlo ad esempio dal graffiare un mobile ecco cosa dobbiamo fare: il mobile preso di mira va tolto o spostato, in questo caso copriamolo con un foglio di plastica. Al suo posto metteremo un altro oggetto che possa essere graffiato dal gatto. Utilizziamo un "Tiragraffi" che possiamo costruirci da soli o acquistare in un negozio di animali. Strofiniamo con dolcezza le zampe di micio sull'oggetto in modo da depositarvi le secrezioni ghiandolari. Dopo poco tempo l'affilaunghie verrà spostato (di pochi cm al giorno) verso un angolo della stanza in cui non risulta così evidente.
I gatti hanno spesso la tendenza a graffiare oggetti posti vicini alle zone in cui dormono o riposano, dato che sono soliti affilarsi le unghie appena dopo il risveglio. Per questo è utile collocare un altro tiragraffi vicino al luogo in cui dorme.
Il gatto è particolarmente attratto dall'olivo e ama graffiarne la corteccia:approfittate di questa predilezione e attrezzatevi con un grattatoio di legno d'ulivo,cosicché possa esercitarsi in questo utile esercizio senza danneggiare i mobili di casa.
IL TIRAGRAFFI
Se il nostro gatto graffia ripetutamente un albero delicato o a noi particolarmente caro:
rendiamo inaccessibile l'albero martoriato, recintandolo e spruzzandogli del repellente che si trova in vendita nei negozi di animali (una bomboletta costa circa 20 mila lire). Posizioniamo vicino all'albero un ramo intero con la corteccia, che risulta essere un ottimo tiragraffi ecologico. Strofiniamo sul ramo un po’ d’erba gatta e le zampine di micio.
Se vogliamo costruirci un tiragraffi per la casa:
Prendiamo due tavolette di legno, un asse di legno lungo circa 20 cm, un vecchio tappeto o della moquette, della corda di canapa, alcune palline per giocare e un cordicella elastica. L'altezza del tiragraffi deve essere di circa 30 cm dal pavimento in modo che il gatto possa facilmente stare in piedi sulle zampe posteriori mentre si affila le unghie.
Ricopriamo le due tavolette di moquette, le fissiamo alle due estremità dell'asse su cui avremo precedentemente attorcigliato e incollato la corda di canapa. Posizioniamo sull'asse quasi all'apice di questo un pezzettino di legno su cui fisseremo l'elastico con alle due estremità le palline. Strofiniamo su tutto l'erba gattaia.
E' bene utilizzare più di un tiragraffi: utilizziamo, ad esempio, scatole di cartone coperte di ritagli di stoffa incollata o sacchetti di carta marrone.
LA MALATTIA DA GRAFFIO DI GATTO
L'agente causale della malattia da graffio di gatto è ancora poco conosciuto; sembra addirittura che siano più d'uno e che il gatto sia solo un tramite per la loro inoculazione.
La trasmissione, infatti, è da imputare anche a ferite da spine o da piante in genere o comunque soltanto da gatti infestati da pulci.
Si manifesta con un aumento di volume dei linfonodi regionali della zona che è stata colpita dal graffio, con febbre e a volte suppurazione.
E' una forma benigna e si risolve spontaneamente o con l'uso di antibiotici.
REGOLE PER PREVENIRE
1. Eliminare completamente le pulci.
2. Non infastidire il gatto con giochi irritanti,facendosi graffiare e morsicare ripetutamente. I bambini devono sempre essere educati a considerare gli animali con molto rispetto,indipendentemente dal rischio di questa malattia. Spiegate che il gatto non è un giocattolo e che non gli si devono infliggere inutili sofferenze,anche se l'animale dimostra di avere molta pazienza.
3. Lavare e disinfettare le ferite da graffio o da morso,anche le più insignificanti.
Segreti.......graffianti
Tengo in braccio la mia Amneris e l’accarezzo adagio sotto il mento. Lei chiude gli occhi, si abbandona e ronfa di gioia. Passo le dita su tutto il pelo, lungo la coda e le zampe e mi fermo ad esaminare le dita e gli artigli. Ma devo agire con estrema delicatezza, perché le zampe del gatto sono punti molto sensibili. Il fatto è che i cuscinetti carnosi sono riccamente innervati, come veri e propri organi di senso. Il micio se ne serve per ispezionare l’ambiente che lo circonda e non è raro infatti vedere un gatto che “tasta” con le zampine un oggetto sconosciuto per capire di che cosa si tratta. E’ quindi fastidioso per Amneris essere toccata proprio in quel punto. Ma se sono lieve come una piuma lei mi permette di scoprire cose davvero interessanti.
La zampina di un gatto appare a prima vista tenera e delicata. Perfettamente rotonda, coperta di pelo soffice, assomiglia all’appendice di un giocattolo di pelouche. Ma è tutt’altro che innocua. Se si spinge delicatamente sotto i cuscinetti, si vedranno le dita allargarsi e gli artigli scattare in avanti. Questa è una caratteristica di tutti i felini: hanno le unghie nascoste in speciali alloggiamenti, trattenute da potenti muscoli, pronte a uscire allo scoperto quando serve. Le unghie dei cani, che non possono essere retratte, si consumano nel camminare e appaiono quindi smussate. Ma nel micio questo non si verifica. Per lui gli artigli sono indispensabili per cacciare, per difendersi, per arrampicarsi e mantenere l’equilibrio durante la corsa: dunque devono essere sempre tenuti in perfetta efficienza, curati e riparati quando non vengono usati.
Tocco la punta degli artigli di Amneris. Quelli delle zampe anteriori sono più taglienti e acuminati di quelli posteriori. Questo perchè è più semplice per un gatto tenere in ordine le unghie davanti, mordendo coi denti lo strato vecchio che le ricopre e graffiando le cortecce degli alberi o, ahimè, i divani di casa. Deve essere così in quanto gli artigli delle zampe anteriori sono proprio quelli usati per catturare le prede, per combattere, per attaccarsi alle superfici e iniziare la scalata.
Ora mi metto a contare le dita delle zampe. Ce ne sono cinque sulle zampe anteriori e quattro su quelle posteriori. Questa situazione rappresenta la norma ma esistono gatti che hanno un numero di dita maggiori sulle zampe. Vengono chiamati gatti polidattili e possono avere sei o anche otto dita su una zampa sola oppure su tutte e quattro.
E’ curioso il fatto che un tempo i gatti con molte dita erano considerati dei portafortuna, soprattutto dai marinai che li tenevano con loro sulle navi, sicuri che così sarebbero stati protetti dalle tempeste. In questo modo, viaggiando per mare, i gatti polidattili sono stati diffusi un po’ in tutto il mondo. Fu proprio un marinaio a regalare allo scrittore Ernest Hemingway un micio con sei dita nelle zampe anteriori. Quel gatto, che si chiamava Snowball, fu il progenitore di tutti i gatti che, dal quel momento in poi, abitarono nella villa che Hemingway aveva a Key West in Florida, gatti quasi tutti con sei dita. Ancora oggi nella villa che è diventata un museo vive una colonia di mici discendenti da Snowball che presentano quella curiosa caratteristica fisica.
Chiunque viva con un micio ha prima o poi provato i suoi artigli. A volte è sufficiente guardare le mani delle persone per capire quali hanno l’abitudine di giocare col proprio gatto. Se guardo le mie, le scopro percorse da una fitta rete di graffiate vecchie o recenti. A volte capita che queste ferite superficiali si gonfino e diano un lieve prurito. Si tratta di una infezione che viene comunemente chiamata “malattia da graffio di gatto”. Responsabile è un batterio che si trova nel sangue e nella saliva di alcuni gatti e che, attraverso le operazioni di toletta, arriva anche negli artigli. Se un gatto infetto graffia una persona questa presenterà un gonfiore nel punto in cui gli artigli hanno inciso la pelle, gonfiore che passa in una decina di minuti. Ma in alcuni casi, in soggetti particolarmente sensibili, si possono gonfiare anche i linfonodi nei pressi della zona graffiata per settimane. La malattia da graffio non è pero grave e soltanto in poche persone molto deboli può causare attacchi di febbre che devono essere curati con gli antibiotici.
Roberto Allegri