Le proverbiali sette vite del gatto
“Abbiate riguardo, santissimo Dio, che il marito è ancora lì.
Quest’animale è capace di risuscitare: per che abbia sette anime come i gatti” scrive Pirandello.
La resistenza del gatto alle malattie, agli incidenti e la sua capacità di sopravvivere a cadute anche da notevoli altezze sono diventate proverbiali: di lui si dice proprio che abbia sette vite.
E nei paesi anglosassoni queste vite sono addirittura nove. Gli inglesi infatti dicono “to have nine lives as a cat” (avere nove vite come i gatti). Le storie che sembrano confermare i proverbi sono moltissime e tutte incredibili. Una di queste è quella di Jacob, il gatto mascotte della motonave olandese “Tjoba”.
Nel dicembre del 1964, mentre navigava sul fiume Reno, la nave affondò per una collisione. L’equipaggio venne portato in salvo ma il povero Jacob non fu più trovato. Otto giorni dopo le squadre di recupero riportarono in superficie la “Tjoba” e nella cabina del comandante fecero una sconcertante scoperta: Jacob era lì, ancora vivo, infreddolito e affamato.
Era rimasto imprigionato in una grossa sacca d’aria e quindi era riuscito a sopravvivere più di una settimana praticamente sott’acqua. Straordinaria anche la vicenda di Balù, un persiano che vive a Montereale Valcellina, vicino a Pordenone.
È stato preso a calci e ridotto in fin di vita da qualcuno rimasto sconosciuto. Portato dal veterinario, Balù aveva il bacino fratturato, il diaframma spezzato e gli organi interni addirittura spostati dalla loro sede.
Persino il cuore non era più al suo posto.
Ma nonostante tutto questo, grazie alla sua tempra, alle cure mediche e all’amore dei suoi padroni, Balù si è ripreso ed è anche diventato da poco papà di quattro micetti.
Roberto Allegri