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POESIE SUI GATTI E SUGLI ANIMALI

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Un gattino abbandonato

Come posso dir di no ad un gattino abbandonato?

L’accolgo, lo riscaldo, lo nutro.

Mi commuove il pianto accorato,

è sempre l’amore che prevale e mi lega,

dolce è la magia di questa creatura smarrita

profonda è la pietà che mi pervade,

resto commosso e felice

e come d’incanto mi perdo.

Piccola creatura

Come visione appari agli occhi miei.

Non hai più le tenere cure della mamma.

Posso abbracciarti,asciugare il tuo pianto,

posso nutrirti e consolarti,

poi col tempo diventeremo amici

in una perfetta affinità.

Ora riposa, dormi, sogna beato.

Sono vicino a te, non sei più solo.

 

Leopold Persidi Roma-29-5-2002


La mia colonia felina

Come l' Aurora, piange al mattino

Il suo figlio morto ucciso d 'Achille

Così anch' io, piango ogni giorno

I miei piccoli amici che non ci sono più.

Mi sento più simile a loro e dissimile ai miei simili

E se qualcuno di essi soffre e muore, mi addolora

Soffre tutto il mio essere e muore una parte di me.

Amano incamminarsi dalla colonia- avanti, indietro

A me da presso, nella valle del fiume Aniene

Giocano, si rincorrono, mi fermo, si fermano

Mi muovo, si muovono qualcuno dei più piccoli piange

Si sente smarrito, lo chiamo, l' aspetto

E poi tutti insieme sostiamo su dei massi di tufo .

Seduto, mi salgono sulle spalle, sulle ginocchia,

sulla testa, in un abbraccio continuo, si alternano gelosi

per ricevere un sussurro,una carezza è una gioia

e il tiepido sole del mattino e della sera, che ci riscalda,

vedendoci gioisce.

Leopold Persidi Roma 10-12-2001


Amor Per Loro

Come Didone,nell'Eneide,

conoscendo io stesso il dolore,

chi più di me può portare aiuto

a questi poveri infelici !?…

E' più facile che il sole cambi il suo percorso,

ch'io l'amor per loro.

Anche se dovessi attraversare

la valle della morte,

ed affrontare tutte le vicissitudini

che vi s’incontrano,

difenderò ogni momento,

coloro che ho sempre amato.

E se pur la morte cavalca il mio destriero,

c'è qualcosa in me che non morrà mai.

L'animo sensibile si ricorderà di me

e condividerà la mia miseria.

Leopold Persidi Roma-11-10-2002


Tenerezza

Mi parve di udire in lontananza un miagolio

Di un gattino, oppure era l’udito mio che mi Ingannava.

Affretto il passo per andare incontro a quel

Richiamo, si non mi ero sbagliato è proprio Un miagolio.

Mi guardo intorno e niente vedo, mentre il Miagolio non si Tacita.

Mi balena un pensiero, guardo dentro al

cassonetto dell’immondizia, in un angolo

Tutto rannicchiato sporco, bagnato e impaurito ci sta un piccolo Gattino.

Mi guarda e mi chiama come sua ultima

Speranza d’aver da me dell’amore e una Casa.

Lo prendo tra le mie braccia e c’incamminiamo

Verso casa, lo adagio sul divano e lo pulisco con

Un panno, per un momento lo guardo, è proprio

Un batufololino di cotone bianco, mi fa tanta

Tenerezza.

Quale malvagità umana può arrivare a tanto !

Eppure tutti abbiamo un cuore! Ma a tanti

Batte soltanto.

Luigi Calloni

Dall’originale del17-01-1997 Vista e corretta il 24-09-2001


Solo Una Bestia

Signore, oggi una vita s’è spenta, non umana, ma per me lo era.

Signore, l’ho tra le mie braccia, e tra poco sarà figlio di madre

terra, dove ne custodirà le spoglie, mentre la sua impeccabile

anima salirà al cielo come giusto e dovuto premio.

Signore, tanta gente mi deride, solo perché ho dato il mio

Amore a un cane, per loro è solo una bestia, ma per me era

Più di essa, mi ha sempre dato il massimo in cambio di una

Sincera e amica carezza.

Quei suoi occhi, parlavano più del suo abbaiare, e dietro ad

Essi non si nascondevano falsità o inganni, al contrario

Dell’umanità.

Signore, forse la gente non ha capito la parola amore, o crede

Che appartenga solo agli esseri umani? e che non si possa dare

Alla natura e animali? quanto sbagliano, l’amore è Dio, Dio è

Il creato.

Signore, ora questa casa è vuota, ferma è la mano che prima

Lo accarezzava con affetto e amore ora lo cerca, dalle mie labbra sibila

Un fischio di richiamo che il vento disperde nell’aria, ecco le prime

Lacrime che si affacciano alla finestra dei miei occhi e come

rigagnoli di ruscelli mi scendano giù dalle guance silenti.

Il sonno mi ha vinto, e mi addormento con il sorriso sulle labbra

E nel pugno chiuso di rabbia impotente stringo una foto che ci vede

Insieme, il sonno è più di un sonno e quando mi desterò di nuovo

Saremo eternamente insieme.

Luigi Calloni

li-06-10-2.001 ore-8:48


Roma-8-8-2003

Dimenticati

Siate generosi buttate gigli a piene mani

Sulle tombe dei bambini.

“ delicato verso di Virgilio”

E’ giusto e doveroso!

Ma chi si ricorderà,

dei miei piccoli amici dimenticati?

Tra rovi,pietre di tufo ed erbacce.

E’ solo mio il compito di piangerli

E a piene mani donare l’affetto,

che come un soffio puro e sincero

esce dal mio cuore.

Sono anche loro bambini.

Crescerà nelle loro misere tombe:

una bella di notte,un cardo

una malva,una margherita.

Sono i fiori della pietà,ciclici e spontanei,

ed è fiore per loro il mio cuore

che mai li dimentica.

Piange la mia anima

E per sino le cose che ci circondano,

si mostrano pietose.

Gli uccelli a capo chino non cantano più.

Regna la commozione,non c’è posto per il sorriso.

Leopold Persidi


Micia

 

Questa poesia è dedicata a micia.. scomparsa il 31 luglio 2001.. per colpa di qualcuno che tiene solo un pezzo di carta con scritto " laurea".........

Una sera d'estate,

quando il vento soffia caldo, lo stesso vento che arruffa il tuo pelo e qualcuno se ne va' trascinato via.

Nessuno mai riesce a riempire una stanza vuota, un' angolo, un letto; nessuno, tranne il tuo ronzio d' amore che nel cuore porto e nella mente. la stessa mente che e' offuscata dai ricordi.. belli, brutti.....ma all'improvviso chiudo gli occhi e vedo dei colori, li sento, sono i tuoi colori che non si perderanno o confonderanno mai nei miei occhi con altri.Ora ci sono ancora quelle sere d'estate quando il vento soffia caldo . ma quel caldo sembra essere ghiaccio quando sento la tua mancanza, quando mi rendo conto della tua assenza...

Piccola mia il tuo caldo ronzio d' amore rombera' in eterno nel mio cuore.... ti voglio bene.. SEMPRE

Daniela


Kica e Batilda

Kica

tenerezza di un batufolo caldo tra le dita

Batida

pennellate d'azzurro nel grigiore della mia vita

Letizia


La preghiera del gatto

Anche se sono troppo orgoglioso per pregare, e posso sembrare una creatura molto imdipendente, ti chiedo cure ed attenzioni. Conto su di te per il mio benessere molto più di quanto tu possa pensare.

Quindi ti prometto, mio benefattore, che non sarò per te un fardello e che non ti chiederò più di quello che tu puoi darmi.

Se mi guarderai, sarò per te una pacifica isola di serenità; un morbido corpo vellutato da accarezzare, e farò le fusa con piacere per riposare le tue stanche orecchie.

Siccome sono un buongustaio che apprezza le diverse sensazioni che dà il palato, ti prego di darmi vari cibi nutrienti e acqua fresca ogni giorno.

Tu sai, mio caro amico, come mi piace vivere. Dammi, ti prego, un posto caldo e riparato dove posso riposare in pace e sentirmi sicuro.

Se mi sono ferito in battaglia o sto male, ti prego di curarmi gentilmente, e provvedere affinché io sia curato da mani amorevoli e competenti.

Per favore, proteggimi dagli umani disumani che vorrebbero farmi male e torturarmi per il loro divertimento. Sono abituato al tuo tocco gentile e non sempre sono così sospettoso da capire quando qualcuno si avvicina a me in modo malizioso.

Nei miei ultimi anni, quando i miei sensi diminuiscono, e le mie infermità diventano gravose da sopportare, concedimi le comodità e la dignità che desidero per i miei ultimi giorni e aiutami gentilmente nel mio dolore o nella morte.

Ascolta questa preghiera, mio caro amico, il mio destino dipende da te.

Autore Sconosciuto


La fine del corvo

In una notte quasi disincantante,

quando la pioggia cadeva obliquamente,

mi svegliai al parlare

dell'uomo per il quale catturo topi.

Alticcio e non troppo rasato,

in un tono che trovai piuttosto vile,

Poe stava parlando con un corvo

appollaiato sopra la porta della camera.

" Il corvo è molo gustoso," pensai,

mentre zompettavo sul pavimento,

" Non c'è niente che mi piaccia di più"

Dolcemente sul pavimento camminai,

calmo e cauto quando mi diressi

verso l'uccello appollaiato su quel temuto

busto di Pallade che io deploro.

Mentre il cantastorie e l'uccellino chiaccheravano,

mi assicurai che niente tintinnasse,

scricchiolasse, o scattasse, o cadesse, o si sgretolasse,

mentre attraversavo il corridoio;

Poichè la sua casa è colma di gingilli,

curiosità e strane decorazioni -

cianfrusaglie e rottami a bizzeffe.

Eppure il corvo non si agitò

fermo immobile mentre lui parlava,

con una voce che strideva e borbottava,

valeva 2 centesimi- "Non più"

Mentre il cervello dell'uccello ascoltava questo,

oh, io avanzavo così silenzioso,

Quindi mi piegai e velocemente balzai,

atterrando sullo scocciatore piumato.

Presto ci fu una cascata di piume,

e un po' di sangue versato

Solo questo e non molto più.

" Oooo!" gridò il mio poeta sbronzo,

" Gattino, e' tempo che rinsavisca!

Non mi ero mai rintanato

a parlare con un occello prima;

Come mi sono crogiolato dell'autocommiserazione,

mentre il mio coraggioso, valoroso gattino

mise fine al mio dannato motivetto"

quindi lo sentii cominciare a russare.

Mi arrampicai in cima alla porta,

guardai la statua che aborro,

saltai- e la fracassai al suolo.

Una poesia del gatto di Edgar Allen Po


Lilly

Quando cerchi la mia mano,

per esser coccolata;

quando abbandoni,

il tuo musetto sul mio braccio

quando mi chiami

con la vocina fine;

quando mi guardi,

intensamente;

sembra che tu riesca

a leggermi dentro.

ELENA


Invidia

Ti invidio amica mia

perché hai qualcuno che ti ama

di quell' amore senza confini

quello che non conosce ostacoli

che intenerisce il cuore

e invita a sognare.

Ti invidio perché la mia gatta

e perché so quanto io ti adoro.

Gattosa


Il sonnellino del gatto

Oggi presi il mio cappello

E, all'interno, un gatto felice

Stava dormendo così rumorosamente

che avrebbe fatto vergognare sei ragazzini chiassosi

" che vergogna," dissi

" non posso portare un gatto sulla mia testa!"

" penso che resterò in casa"

Con questo il gatto si svegliò con un sorriso a denti stretti

e incominciò a stirarsi, come fanno di solito i gatti

con uno sguardo che sembrava chiedermi "chi sei?"

Il che era un insulto, vedete,

quel vecchio grasso gatto appartiene a me.

Quando incontrai per la prima volta questo astuto felino

questo giovanotto rotondo che ora è mio

era una piccola pallina pelosa

Non era totalmente mio

ma in poco tempo, con un po' di cure

scoprii che

avevo un gatto vero

e che potevamo dividerci il mondo intero

e così dividiamo una grande casa

Io lavoro, lui sogna topi

Andiamo avanti come dovrebbero fare i veri amici

A volte siamo cattivi, più spesso siamo buoni

Io lo tratto con la massima cura

sono cosparso dei suoi peli

e anche lui mi vuol bene, o vuol bene al suo cibo

E mi fa sentire di buonumore

E quindi è per questo

che lo lascerò tenere il mio cappello.

Autore Sconosciuto

 

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