POESIE SUI GATTI E SUGLI ANIMALI
Preghiera del Gatto
Signore Iddio, sorgente di ogni vita e Padre amoroso di ogni essere vivente, guarda con tenerezza anche me, un gatto, piccolissima Tua creatura.
Tu che conosci e comprendi ogni cosa, perché di ogni cosa sei origine e linfa, ascolta anche la mia vocina, perché tutto ciò che esiste ha il dovere e il diritto di rivolgersi a Te che l'hai chiamata all'essere e lo mantieni nell'essere per un motivo preciso, nella Tua provvidente bontà.
Io Ti ringrazio, a nome di tutta la specie che oggi Ti parla con il mio miagolìo di preghiera, di avermi creato e creato gatto, così come sono: morbido, allegro, elegante, seducente, dignitoso, infinitamente tenero con chi si prende cura di me.
Grazie, Signore, per aver creato tutto ciò che riscalda: il sole, alla luce del quale mi distendo a dormire appena si annuncia primavera; il fuoco del camino, accanto al quale mi piace indugiare quando l'inverno fuori è troppo rigido; le ginocchia della creatura umana che io amo e che mi ama, sulle quali mi acciambello in ogni stagione, perché quello è un calore che scalda anche il mio piccolo cuore, l'unico che mette in moto quel motorino di cui mi hai dotato e mi fa fare le fusa.
Tu mi hai posto accanto agli uomini per dare loro un motivo di gioia in più, ma non sempre l'uomo Ti capisce, Signore. Nella sua arroganza, troppo spesso crede di essere il padrone della natura e non comprende di esserne solo l'espressione più bella e perfetta e si crede in diritto di usare di noi - animali di tutte le specie, non solo gatti - secondo il suo capriccio, troppe volte con crudeltà.
Restituisci all'uomo, Signore, l'umiltà di riconoscersi creatura tra le creature, fratello maggiore e non tiranno, tutore e non padrone di tutto ciò che esiste sulla terra.
Fa' che usi della sua intelligenza, scintilla divina di cui lo hai reso partecipe, per imparare a comprendermi con buona volontà, superando i pregiudizi e i luoghi comuni a causa dei quali, di volta in volta, mi ha definito egoista, traditore, infido, capace di abbandono.
Signore, perdonami l'audacia, ma queste sono caratteristiche umane: essi si tradiscono e si abbandonano tra loro; tradiscono la nostra fiducia e ci abbandonano sulla strada non appena diveniamo d'impaccio ai loro programmi; molte volte tradiscono e abbandonano anche Te. E nella notte della Sua angoscia tradirono, rinnegarono e abbandonarono anche Tuo figlio, Gesù.
Ti ringrazio, Creatore fantasioso e geniale, dei mezzi espressivi di cui mi hai dotato per comunicare. La mia coda che si alza diritta quando corro incontro alla creatura umana che io amo e che mi ama è il punto esclamativo che le esprime la mia gioia per il suo ritorno. Il mio mantello setoso che ama le carezze e il mio piccolo corpo caldo che si accoccola accanto al suo sanno trasmettere il calore di una presenza, discreta ma importante quando si è troppo soli. E quando sulla strada della sua vita scenderà la sera del dolore, i miei occhi lucenti di un bagliore che vince l'oscurità della notte le permetteranno ancora di guardare lontano. I miei occhi che brillano nel buio sapranno dirle che nessuna notte è tanto oscura se la Tua bontà pone un gatto, anche solo un gatto accanto al suo cuore ferito ed insieme aspetteremo che sorga una nuova alba di luce.
Ti ringrazio, Signore, di avermi creato Tuo strumento per rallegrare la vita umana. E quando la mia piccola esistenza sarà compiuta, non permettere che io vada perduto nel nulla. Nel mistero della resurrezione di Cristo, primogenito di tutte le creature, fammi partecipe della Tua eternità.
E quando da una nuvola calda e dorata di sole udrai la vocetta di tutti i gatti del mondo dispiegarsi in un inno di amore e di lode, unirsi al coro maestoso di Serafini, Troni, Cherubini e Dominazioni, Ti prego, Signore, sorridi!
Niño
Pensiero di gatto
"Ascolto il soffio d'Urano e osservo gli infiniti ogetti che danzano aldilà di Saturno.
Vorrei raggiungerli,afferarli e danzare con essi.
Mi perdo dinanzi alla alla grandezza di Giove e cedo all'incanto dei suoi anelli perfetti.
Quando il giorno va a dormire,
intrattengo la luna e quando la luna
s'addormenta converso con il sole"
A tutto questo pensano i gatti quando scrutano il cielo notturno.
Essi sono doni inviatici dall'universo;
nei loro occhi luccica l'inesplorato.
Miagolina
I Gatti
I Gatti non ti chiedono nulla, se non una soffice carezza e una succulenta scodella.
I gatti non ti pongono cento quesiti e non rivolgono mille insulti senza ragione;
non fanno nulla senza un motivo e nella loro anima non è stampata la parola sadismo.
Non aspettarti da loro umiliazione, degradazione, desiderio di nuocere; le sole parole che sanno rivolgere sono le tenere fusa colme d'amore.
I gatti non sanno cosa vuol dire essere umani;
ci guardano e non si domandano.
Ci scrutano senza commenti
I gatti socchiudono gli occhi e ci amano.
Miagolina
Il piccolo Lazzaro
Pietà Pietà
per questa povera creatura
è soltanto un cucciolo maremmano,
quasi senza volto,forse cieco.
Piagato in tutto il corpo,
emana un odore di carne dolciastra
è un morto dolorante che cammina.
Silenzioso passa,mattino e sera
mangia con i gatti “in disparte”;
poi s’incammina e come un fantasma
si perde nella campagna.
Un giorno Lazzaro è scomparso.
Avrei voluto e dovuto essergli vicino
il giorno del trapasso
e come amico pietoso consolarlo.
Quanto dolore e quanta sofferenza,
nessuno mi ha aiutato,faceva ribrezzo.
Lo sto ancora piangendo.
È un sentimento sentito,dovuto
che mi riempie d’angoscia.
Leopold Persidi ROMA-3-2-1996
Chi avrà cura.
Quando terminerò
il viaggio in questo mondo,
chi avrà cura di loro,dei miei piccoli?
E d’ora che sono ancora in viaggio,
chi si sta prendendo cura
di quelli che non conosco?
E’ questa la mia grande pena
non poterli conoscere ed aiutarli.
Ma il mio amore li accoglie tutti
in un solo abbraccio
e li accompagna sino alla fine.
Dove loro andranno io sarò
e prenderò a mio carico,
tutto il loro dolore,tutte le loro sofferenze.
Si dolce sentimento senza pari
ricambiato dall’affetto incondizionato.
Si grande è la gioia
che riempie il mio cuore
e l’anima rimane incantata
da queste misteriose creature.
Chi siete spiriti gentili
che vi prendete cura di loro?
Oh sventura per quei poveri
che nessuno potrà mai portar conforto.
Oh fato che ti accanisci contro i miseri
che vivono di stenti,malati e senza affetto
portali via,non farli più soffrire.
Tale è la gioia vivere con loro
che sembra di essere in Paradiso.
Leopold Persidi Roma-8-8-2003
Il Faro
Non sono voli della fantasia
ma espressioni e sentieri dell’anima.
E’ solo un rifugio:
Fortunati coloro che approdano in questo sito.
Povere creature,
ch’è stata tolta da tempo la dignità;
qui trovano ristoro e amore
rinnovata fiducia verso l’uomo amico,
serenità e nuova speranza alla vita.
Qui non c’è diversità di specie
ma una profonda affinità
di sentiti ed elevati affetti.
Qui non si esiste ma si vive!
Sino all’ultimo respiro,circondati d’amore
è la pietà che piange e li accompagna.
In questo luogo di carità si nobilita l’uomo
e in altri simili, altrove.
E’ gioia grande accogliere i pellegrini smarriti.
C’è un fremito ,un’ansia,
assidua è la preoccupazione
ma poi,è il cuor che vince tutte le avversità..
E’ il Faro la luce della speranza
Dove beate sono le creature, che vi risiedono.
Leopold Persidi 08-10-2003